In armonia con il recente cambiamento sistemico nella sicurezza europea, anche l’Italia sta accelerando il processo di modernizzazione della Difesa.

Ilriferimento insieme finanziario e progettuale è ilFondo Europeo dedicato, volto a mettere a fattor comune gli investimenti in tecnologie militari – dal cloud e l’intelligenza artificiale alla difesa delle telecomunicazioni – e che prevede 8 miliardi per il periodo 2021-2027. Un programma che, tra aziende e centri di ricerca, in termini di partecipazione vede l’Italia seconda solo alla Francia.

In quanto all’impostazione industriale, parliamo delle tre transizioni in atto – energetica, digitale ed ecologica – previste anche dal Green Deal Industrial Plan per incoraggiare lo sviluppo tecnologico, la produzione manifatturiera avanzata e la decarbonizzazione in tutti i Paesi dell’Unione.

In questo scenario, la dotazione finanziaria 2023 del Ministero della Difesa raggiunge i 27,7 miliardi di euro. Parte dei quali destinati agli investimenti, con un approccio incentrato sulla qualità per rendere competitive le FFAA e rafforzare l’economia nazionale attraverso progetti tecnologicamente avanzati.

Una direzione confermata, per esempio, dall’azione di Fincantieri – che lavora ad allungare la vita delle competenze metalmeccaniche con quelle tecnologiche, in modo da rendere le navi dei sistemi digitali e a zero emissioni, e partecipa al progetto European Patrol Corvette, di costruzione di unità navali più efficienti dal punto di vista dei consumi e più sicure in termini di difese informatiche.

Ma anche dalla presenza, nell’edizione 2023 di LET EXPO, di aree espositive dello Stato Maggiore della Difesa – con mezzi dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dell’Arma dei Carabinieri, a testimonianza dell’evoluzione tecnologica della logistica della Difesa in termini di funzionalità di alcuni sistemi d’avanguardia di sostegno su tutto il territorio nazionale.

Senza dimenticare l’accordo firmato da Leonardo, Elettronica, Avio Aero e MBDA Italia con il Ministero della Difesa per lo sviluppo del sistema aereo di 6° generazione, che coinvolge diverse aree tecnologiche e che fa leva sull’informatica quantistica, il Digital Twin e l’integrazione tra piattaforme – con o senza pilota a bordo.

Infine, il progetto ‘Arturo’, che aggrega 25 partner di 11 Paesi europei e il cui coordinamento è stato affidato a Leonardo. Parliamo dello sviluppo di radar avanzati, con sensori e algoritmi basati sull’Intelligenza Artificiale, utilizzabili per diverse funzioni – dalla sicurezza alle comunicazioni – e capaci sia di ridurre il numero di apparati necessari (con conseguente riduzione dell’inquinamento elettromagnetico), sia di consentire una migliore gestione nel rispetto delle esigenze del mondo civile (come i cellulari o le reti wifi).

Un percorso promettente, che sembra possa ricevere un aiuto persino dalle tecnologie satellitari. Capaci, secondo un’analisi presentata al World Economic Forum di gennaio, di portare settori come l’aviazione e la navigazione marittima a una riduzione drastica delle emissioni anche soltanto fornendo rotte più brevi o efficienti e assicurandosi che le navi si stiano muovendo al miglior ritmo in termini di consumo – allo stesso modo di una guida ecologica basata su navigazione satellitare e telemetria.