2023, un anno decisivo per l’Italia dell’innovazione sostenibile. Uno dei pochi Paesi ad avere l’intera filiera che porta allo Spazio, e che si distingue per qualità e creatività. Secondo al mondo per ricerca e sviluppo, quarto per export e quinto per brevetti depositati, e che conta oltre 280 piccole e giovani imprese più che specializzate.

Il budget destinato al sostegno della Space Economy e alla nascita di nuove start-up nel settore dell’Aerospazio, per l’osservazione dei cambiamenti climatici e lo sviluppo di motori a basso impatto ambientale, è di 2,3 miliardi di euro. Nel quadro del PNRR, la Convenzione tra Italia e l’Ente Spaziale Europeo prevede un finanziamento di 1,3 miliardi di euro, destinati alla realizzazione della costellazione satellitare IRIDE per il monitoraggio del clima e della qualità dell’aria. Un sistema che fornirà dati utili anche a contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi e a tutelare le coste italiane.

L’industria aerospaziale contribuisce all’economia italiana con un fatturato annuo che supera i 10 miliardi di euro. E, questo, perché il nostro Paese vanta una vera tradizione aeronautica, con diverse compagnie importanti e una vasta gamma di produttori di componenti. Tradizione che non teme, però, il rinnovamento. Infatti, l’esigenza di una maggiore efficienza dei sistemi aeronautici sta spingendo l’industria italiana a sviluppare nuove tecnologie e soluzioni – come quelle per la decarbonizzazione dell’aviazione, con materiali innovativi e fonti energetiche sostenibili.

Inoltre, l’Italia sta facendo progressi davvero significativi nella produzione di velivoli avanzati, grazie a compagnie come Leonardo e Alenia Aermacchi che stanno sviluppando nuovi modelli di aerei e tecnologie – dal pilotaggio remoto ai sistemi di navigazione e sorveglianza. Senza dimenticare gli Istituti di ricerca e sviluppo per il settore aeronautico, che stanno portando avanti la robotica, l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of things.

Nel frattempo, le tecnologie satellitari si stanno dimostrando trainanti dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Che permettono di realizzare, per esempio:

  • mappe utili a sviluppare modelli climatici o immagini multispettrali;
  • modelli predittivi sulla deforestazione, basati sui dati forniti da radar avanzati;
  • mappe delle zone a rischio frane e dei deserti;
  • monitoraggio dei livelli di inquinamento.

Tutte attività che, negli ultimi anni, hanno portato alla nascita di diverse start-up e che stanno valorizzando il meglio dell’ingegno italiano – soprattutto giovane. Infatti, il settore Aerospaziale prevede quest’anno 2mila nuovi posti di lavoro tra ingegneri e tecnici, progettisti e informatici, piloti e assistenti di bordo, ispettori di volo ed esperti di manutenzione dei velivoli. 

Nel 2022, il mercato italiano dei servizi di osservazione della Terra aveva raggiunto il valore di 200 milioni di euro. E, questo, grazie a più di 140 imprese del segmento downstream, soprattutto piccole e medie, che hanno offerto soluzioni e servizi di Digital Innovation basati su tecnologie e dati satellitari per applicazioni nei settori dell’agricoltura e della pesca, dell’energia e dell’ambiente, delle costruzioni e delle infrastrutture sostenibili.