Adottata nel 2021, la strategia delinea l’applicazione in modo “protetto ed etico” dell’IA per la Difesa e la sicurezza, mettendo al centro del programma per i prossimi anni la collaborazione internazionale sulle numerose interconnessioni tra sicurezza, digitale, uso responsabile e interoperabilità dei servizi. L’IA appartiene, infatti, alle cosiddette “tecnologie emergenti e dirompenti” (EDTs), che avranno un impatto cruciale sulla stabilità e interoperabilità alleata: Big Data, sistemi autonomi, tecnologie quantistiche, spaziali e ipersoniche, biotecnologie e Human Enhancement.
L’intelligenza artificiale – cioè, la capacità delle macchine di svolgere compiti che, in genere, richiedono intelligenza umana – sta trasformando l’ambiente di sicurezza internazionale nel quale opera la NATO. Nel senso che, a causa della sua natura trasversale, l’IA porrà un ampio ventaglio di sfide (influenzando sia le capacità militari tradizionali, sia il settore delle minacce ibride) e fornirà anche nuove opportunità per rispondere a esse. Con un impatto importante su tutti i compiti fondamentali dell’Alleanza in materia di difesa collettiva, gestione delle crisi e sicurezza.
Il Segretario Generale, Jens Stoltenberg, aveva nel merito dichiarato che “per decenni gli alleati NATO hanno dominato nel segmento della tecnologia, ma questo non è più così ovvio”. Con l’adozione formale della strategia AI, gli Stati membri si sono pertanto impegnati nella cooperazione necessaria per affrontare le nuove sfide, nominando la NATO come principale forum transatlantico su questo tema.
L’obiettivo della strategia dell’Alleanza è quello di accelerare l’adozione dell’IA a livello internazionale e nazionale:
- favorendo la diffusione e il miglioramento dei fattori abilitanti di questa tecnologia;
- proteggendo le capacità di ricerca e sviluppo;
- adottando i Principi di uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale per scopi di Difesa e sicurezza;
- salvaguardando gli Alleati dalle minacce derivanti dall’uso dannoso da parte di attori statali e non statali.
In quanto ai principi fondanti della strategia, il documento fa riferimento a:
- legalità e responsabilità – nel senso di uno sviluppo e utilizzo dei sistemi IA in conformità con il diritto nazionale ed internazionale e con gli adeguati livelli di giudizio e cura;
- trasparenza e tracciabilità – anche attraverso meccanismi di verifica, valutazione e convalida a livello NATO e/o nazionale;
- affidabilità e governabilità – per garantire sicurezza, protezione e solidità delle capacità;
- mitigazione dei bias nello sviluppo e nell’uso di sistemi IA.
Agendo insieme attraverso la NATO, i Governi alleati assicurano anche una costante attenzione all’interoperabilità e allo sviluppo di standard comuni. Nel complesso, con gli ecosistemi di innovazione che coinvolgono attori diversi e cicli di vita tecnologici più rapidi rispetto ai sistemi di sviluppo delle capacità tradizionali, la strategia della NATO riconosce che lo sfruttamento dell’IA richiederà nuovi sforzi per promuovere il potenziale di innovazione dell’Alleanza, anche attraverso nuovi partenariati.