I fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono una grande occasione per l’industria italiana dello Spazio e dell’Aerospazio. Infatti, 4 miliardi di euro sono destinati a progetti per il settore spaziale ed, entro la fine del 2023, saranno tutti impegnati. 

Nel 2021 – conferma il Ministro dell’Innovazione tecnologica e della transizione digitale – abbiamo stabilito degli obiettivi digitali ambiziosi. Sono stati stanziati 20 miliardi di euro per gli investimenti nel digitale e nello Spazio, tra PNRR e fondi nazionali. A oggi sono stati allocati o assegnati circa 15 miliardi, dei quali quasi 11 miliardi sul digitale e 4 sullo Spazio. Al 2023 saranno tutti impegnati“.

Il focus delle attività sarà l’Osservazione della Terra assieme allo sviluppo di una nuova costellazione di satelliti, con servizi associati ai dati che questi strumenti forniranno – quelli del settore del trasporto spaziale, ossia i lanciatori, e quelli legate all’In-orbit servicing. Quest’ultimo fa riferimento alla logistica orbitale, come per esempio la gestione dei rifiuti spaziali e la manutenzione di satelliti e infrastrutture, per prolungarne la vita operativa. Grande attenzione anche per la sicurezza spaziale in termini di sviluppo di particolari telescopi e tecnologie volti a prevenire eventuali danni causati da oggetti naturali o dalla spazzatura spaziale in orbita.

Lo Spazio rappresenta un settore di forza per l’Italia e una grande opportunità di ulteriore sviluppo. Il nostro Paese possiede importanti competenze scientifiche e una articolata filiera industriale, riconosciuta ed apprezzata a livello globale, che lo rendono uno degli attori principali nella New Space Economy.

La strategia italiana per il periodo 2021-2026 si basa sul consolidamento della presenza nel settore cosiddetto “a monte” (upstream):

  • nei lanciatori, sostenendo lo sviluppo verso modelli riutilizzabili e a propellente liquido, verso nuove capacità di servizio in orbita;
  • nei satelliti, con molteplici caratteristiche operative – ottiche, radar, iperspettrali – fondamentali per potenziare le capacità di osservazione della Terra e dello Spazio.

Un crescente investimento sarà inoltre destinato alle applicazioni “a valle” (downstream), derivanti dalle nuove infrastrutture e dalle competenze tecnologiche in ambito PNT (Positioning, Navigation and Timing). Fra le priorità, anche l’assegnazione dei bandi Spazio e, in particolare, di quelli relativi alla costellazione satellitare italiana “Iride”.

L’eccellenza italiana nello Spazio è testimoniata anche dalla Missione Artemis 1, avviata il 16 novembre scorso, volta a porre le basi delle future missioni del progetto per il ritorno dell’uomo sulla Luna e per l’esplorazione di Marte.