Intervista al Presidente Andrea Tanzi
Un nome, una missione – “Architecture and Engineering for DEFence”: come nasce AEDEF, e con quale spirito?
AEDEF nasce dalla volontà dei Soci fondatori – Aicom SpA, Studio Amati Srl e Ghea Engineering & Consulting Srl – di mettere a fattor comune e valorizzare le proprie capabilities di Ingegneria, Architettura, Project and Construction Management nel settore della Difesa e dell’Aerospazio, che da oltre un decennio rappresenta uno dei pilastri aziendali per i Soci e al quale sono stati dedicati investimenti in termini sia di professionalità, sia di competenze.
La forma consortile consente di esaltare le capacità di performance – in ambito sia pubblico, sia privato – e di beneficiare delle sinergie operative, avendo i soci già dato prova di saper collaborare efficacemente e con reciproca soddisfazione. Un altro aspetto rilevante è la condivisione di un track record cumulativo dei progetti – anche in larga scala – in Italia e all’estero, che ci consente di perseguire sempre meglio la nostra ambiziosa “missione”.
L’unione fa davvero la forza: quale è il valore aggiunto del team di lavoro AEDEF?
Credo che – attraverso i propri Soci e la propria struttura – AEDEF esprima eccellenze professionali testimoniate sia dai risultati, sia dal patrimonio di certificazioni e attestati che la squadra mette a disposizione.
La filosofia aziendale è improntata sull’affidabilità – cioè, la garanzia ai Clienti della qualità e della sicurezza dei servizi forniti. Sebbene benefici delle esperienze e del know-how che i Soci hanno maturato in molti anni di attività, grazie anche a una profonda conoscenza del mercato della Difesa, AEDEF è di fatto una Società giovane, costituita all’inizio del 2022, ma che si è già accreditata presso i più importanti player di settore e ha già acquisito incarichi, vinto gare e iniziato a farsi conoscere e apprezzare. Una Società che, inoltre, non intende fermarsi a quanto attualmente fornisce in termini di Engineering ma che prosegue nell’analisi e il monitoraggio di opportunità complementari alle attività attuali, per evolvere e sviluppare la propria value proposition.
A proposito di players della Difesa, che il vostro lavoro di Ingegneria, Architettura, Project and Construction Management supporta: cosa significa essere partner di aziende o società di questo ambito?
La nostra attività sostiene i Clienti nella definizione, nello sviluppo e nel controllo del ciclo di vita delle infrastrutture: poter contribuire a valorizzare questo patrimonio della Difesa è per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione, e comporta una responsabilità che ci mette nelle condizioni di non abbassare mai la guardia e, anzi, di aumentare continuamente i nostri standard qualitativi. La credibilità, la reputazione e la serietà in questo settore non sono concetti astratti ma valori ineludibili, che permeano direttamente il nostro lavoro.
L’eccellenza Made in Italy nell’ambito della Difesa: non è retorica ma realtà, giusto?
Una realtà che possiamo testimoniare attraverso la nostra attività quotidiana: lavorare in un ambito di eccellenza come il comparto nazionale della Difesa e dell’Aerospazio, potendo anche fare riferimento ad alcuni benchmark internazionali, significa entrare in contatto con professionalità, tecnologie, processi e capitali umani universalmente riconosciuti e apprezzati, e che – proprio per questo motivo – devono essere valorizzati in contesti infrastrutturali adeguati in termini di sostenibilità, efficienza energetica, resilienza, sicurezza e protezione.
Cosa si sente di dire alle ragazze STEM, ai ragazzi sui banchi universitari o ai giovani ricercatori in cerca di lavoro all’estero?
Una bella responsabilità, dare consigli! Sicuramente, se guardo il mio percorso di studi e professionale, vedo molto forte l’impronta di quello che David Epstein definisce positivamente “generalismo” – ossia, “una conoscenza allargata, flessibile e trasversale” della realtà, che fa perno su una costante curiosità e sulla voglia di cimentarsi in nuove sfide. Anche perché quello che un tempo era visto come un vantaggio competitivo – cioè, l’iper-specializzazione – in realtà non è l’unica strada verso il successo.
Suggerirei, allora, a un giovane che sta pensando al proprio futuro di incuriosirsi all’ambito e al settore nel quale opera AEDEF, perché – nonostante sia un comparto abbastanza verticale – permette di avvicinarsi a tematiche diverse e di essere a contatto con un mercato dinamico, in costante evoluzione e pieno di opportunità. A patto, certo, che abbia voglia di impegnarsi!