Questo aprile, AEDEF ha confermato l’adesione all’Associazione che sostiene lo sviluppo del pensiero della Componente Terrestre della Difesa, dall’analisi storico-sociale agli studi sull’innovazione tecnologica e i futuri scenari operativi. Un organismo di approfondimento e diffusione, la cui missione è di interpretare con concretezza e lungimiranza le complesse dinamiche evolutive del settore, assicurandone al contempo una corretta informazione.

Nato pochi anni fa per volontà del Generale Salvatore Farina, già Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e attuale Presidente CSE, il Centro collabora con lo Stato Maggiore dell’Esercito e della Difesa e si avvale del contributo di ricercatori esterni e rappresentanti del mondo accademico.  Tecnologie emergenti e scenari operativi multi-dominio, sviluppo delle capacità cyber dell’Esercito ed evoluzione delle Forze terrestri, trasformazione della cultura organizzativa e del Mission Command: sono soltanto alcuni degli studi già realizzati dal Centro Studi – di vitale importanza per un Consorzio come AEDEF, improntato sul lifelong learning e sulla capacità di assicurare e persino anticipare il giusto sostegno infrastrutturale a un ambito sempre più innovativo e sempre più attento alla sostenibilità, soprattutto umana.

Infatti, per il CSE, al centro del sistema Esercito ci sono le persone. Come ben spiegato dal Generale Enzo Stefanini, in un’intervista rilasciata a un anno dalla nascita del Centro, parliamo di “benessere e qualità della vita nelle infrastrutture” come “consapevolezza che il proprio impegno è ben speso”. Perché le donne e gli uomini della Difesa “devono potersi addestrare e realizzare condizioni di efficienza individuale e collettiva per, poi, condurre le missioni con competenza e in sicurezza”. Questa la base anche per le riflessioni sulle tecnologie abilitanti, che potenziano le capacità operative – perché comandi e controlli automatizzati, veicoli a pilotaggio remoto o sistemi computerizzati vedono comunque l’uomo al centro della cultura organizzativa della Difesa. Un uomo sostenuto dall’innovazione ma anche pronto a operare in modalità “tradizionali” – qualunque le condizioni ambientali della missione e compresi gli interventi di supporto alle popolazioni in situazioni di emergenza.

Una visione confermata anche durante la Conferenza di questo febbraio, presso il Centro Studi Americani, sul patrimonio immobiliare della Difesa – che ha affrontato i temi dell’efficienza energetica, del progetto “caserme verdi” e dell’autosufficienza delle infrastrutture come direttamente collegati al benessere del personale. Un incontro durante il quale è stato sottolineato come i nuovi progetti prevedano costruzioni e soprattutto ristrutturazioni attente alla tutela ambientale, al contenimento dei costi e alla vicinanza ai territori e alle popolazioni – anche attraverso l’apertura delle strutture sportive e sociali dei distretti militari alla cittadinanza.

“Sono estremamente orgoglioso di accogliere AEDEF nel panorama dei soci collettivi di prestigio dell’Associazione”, ha dichiarato il Generale Salvatore Farina, Presidente del Centro Studi. “In un momento in cui tutte le Forze Armate e in particolare l’Esercito stanno fornendo un impulso particolarmente attivo e convergente verso la progettazione di infrastrutture proiettate su un livello di nuova generazione architettonica, siamo certi che gli esperti di AEDEF troveranno, attraverso le attività del Centri Studi Esercito, un moltiplicatore di efficacia per fornire un contributo diretto alla Difesa, specie nell’importante percorso intrapreso in tema di riorganizzazione infrastrutturale e nuove realizzazioni”.

“Per la nostra Società, l’adesione al prestigioso Centro Studi dell’Esercito è un significativo ulteriore passo di consolidamento e posizionamento nel settore della Difesa”, ha affermato Andrea Tanzi, Presidente di AEDEF.  “Devo un sentito ringraziamento al Generale Farina per averci accolti nel Centro, al quale sarà un piacere e un onore portare il nostro contributo sul tema dell’evoluzione e della valorizzazione del patrimonio infrastrutturale dell’Esercito”.